il mestiere del fedele

Non riuscire a gestire il confronto può spingere a scegliere degli interlocutori sulla base della loro fedeltà a dei principi piuttosto che sulla base delle loro capacità o aspirazioni.

Temere la prossimità dell’altro ci spinge a preferire un mondo fatto di volti noti o acquiescenti. In un sistema gerarchico questo significa che i vertici scelgono per fedeltà e vale più la sottomissione che l’intelligenza o la disponibilità o la generosità.

In questo modo l’interesse per le cose e il loro senso evapora di fronte alla forza del legame gregario, e dilaga la figura della maschera, fiera di occupare un posto non suo.

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Occorre un intervento a cuore aperto, ma qui non sono attrezzati. Dicono che dovremmo mandarlo in Inghilterra.

Servirebbe un visto. Mi hanno dato il nome del direttore amministrativo dell’ospedale. Se lui è d’accordo, Taher avrà un passaporto per partire.

le frontiere erano chiuse. solo le persone gravemente malate potevano lasciare il paese con un’autorizzazione del ministero della sanità

E’ al 4° piano, stanza 406

lasciarono passare solo mia zia. Fu molto sorpresa: il direttore era l’uomo che un tempo lavava i vetri, ma lei fece finta di niente per non imbarazzarlo.

Mio marito ha avuto il suo terzo infarto. Dicono che dovrebbe essere operato all’estero.

Mmmm… Faremo del nostro meglio. Se dio vuole guarirà. Tutto dipende da Dio!

Mi serve una sua autorizzazione per ottenere un passaporto!

Se Dio vuole l’avrà.

Quel coglione di lavavetri si è messo una barba e un costume ed eccolo direttore! Il destino di mio marito dipende da un lavavetri! Adesso è talmente religioso che non guarda più le donne negli occhi! Che coglione!!!

Marjane Satrapi, Persepolis

(con tutto il rispetto per i lavavetri naturalmente)

 

 

tommaso, 7 maggio 2010


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