Sabato 10 maggio 2014,
stavo recandomi a Torino a manifestare la mia solidarietà con chi, per aver cercato di resistere a ciò che per una valle è uno scempio e per il paese è quantomeno un grave sperpero di denaro, viene tenuto in prigione da cinque mesi in regime di alta sorveglianza con l’accusa di aver danneggiato un compressore (che nel frattempo risulta essere già stato riparato e rivenduto, ma questa è un’altra storia).
Stavo recandomi a Torino, dunque, e sulla strada ho fatto tappa in una gradevolissima caffetteria dalla parti dell’Auditorium di Milano dove Luca, libraio senza libreria, aspettava lettori ed amici per una iniziativa che va sotto il nome de “il Libro sotto casa”, che più o meno si spiega da sé. Gli avevo, di fatti, ordinato un volumetto ed era giunta l’occasione per ritirarlo.
Tra un caffè e una chiacchiera il buon Luca mi porta a fare un giro del suo banchetto e non casualmente (credo) ci soffermiamo su un volume che parla di scuola.
Il testo si chiama “La scuola di Lucignolo. Le ragioni del disagio scolastico e come aiutare i ragazzi a superarlo“, l’autore è Francesco Dell’Oro, per molti anni responsabile del Servizio di orientamento scolastico del Comune di Milano, oggi in pensione.
Conosco di fama l’autore ma diffido grandemente da qualsiasi forma di Orientamento (sono molto prevenuto sui potenziali orientatori). Però ho davanti un viaggio, seppur breve, mi fido di Luca e l’idea di portare un libro a Torino proprio nei giorni del Salone mi stuzzica. (tra un po’, se va avanti così, il lo faranno nel deserto questo Salone… quando si parla di scollamento… altra storia anche questa) Quindi faccio un acquisto che nessuna lusinga di Amazon sarebbe riuscito a farmi fare.
Il testo di Dell’Oro (nomen omen) è per me una piacevolissima sorpresa. Dopo anni passati a lamentare l’evidente disagio unito al silenzio delle scuole secondarie, in particolare di quelle di primo grado; dopo diversi impacciati tentativi di raccogliere delle suggestioni dagli stessi ragazzi, scopro che c’è chi, con pazienza, intelligenza e una grandissima capacità di ascolto, ha messo le mani sullo stato di salute della scuola e di chi la abita e, persino, ce lo vuole raccontare.
Meravigila!
Dell’Oro non vende soluzioni, ma percorre una serie di ‘problematiche situazioni’, secondo il principio che più che dare delle giuste risposte bisogna saper fare le giuste domande:
la demotivazione dei ragazzi, lo scarso rendimento degli alunni, l’ansia e le preoccupazioni dei genitori. Ne parla come uno che le conosce bene perché c’è stato in mezzo, perché ci si è sporcato le mani direttamente, con dei risultati più che buoni a giudicare dagli apprezzamenti che, senza modestia, cita.
È come se ci fossero, scrive nel secondo capitolo, quattro pianeti “il pianeta adolescenza, il pianeta famiglia, il pianeta scuola e il pianeta lavoro” che “cercano di star vicini, ci provano, fanno diversi tentativi ma con scarso successo” e, aggiungo io, talvolta con molta sofferenza. Dell’Oro osserva il moto di questi pianeti nel loro insieme, la traiettoria dei loro diversi punti di vista e delle loro diversissime prospettive d’arrivo. Aiuta chi in queste orbite si è impantanato ma soprattutto aiuta a capire come funziona (o meglio ‘non’ funziona) l’ingranaggio, premessa inevitabile del miglioramento piccolo e grande, individuale e collettivo.
Il ‘disagio’, spesso frettolosamente attribuito ai ragazzi, è il disagio della scuola, della famiglia, del mondo del lavoro o quantomeno dell’incapacità di questi di farsene carico come, invece, dovrebbero. Diciamo che spesso l’istituzione quando non è causa non sa essere cura.
Il quadro che ne esce non è esaltante ma ottimistico, farcela è possibile. Basta fare attenzione alle cose che accadono e usare pazienza, sensibilità ed intelligenza.
Consiglio questo libro a tutti gli adulti, genitori, insegnanti, dirigenti, ministri, premier; a chi le ‘situazioni problematiche’ le sta vivendo, le ha vissute o pensa di esserne esente; a chi ha a cuore la Scuola e soffre a vederla arrancare quasi senza speranza; a chi sente, sotto sotto, che un altro modo è possibile e a chi, invece, è contento così.
Qualcuno potrà dissentire, ma che bel libro è se nessuno dissente? Potrebbe essere una bella occasione per parlare insieme. In generale a me pare che rassereni e dia forza, restituisce senso e ragionevolezza alle cose.
Dell’Oro, nella sua vita, ha avuto almeno tre fortune. La prima è di non essere stato un buon studente da ragazzo, la seconda è di aver ripreso a studiare in età adulta, la terza è di non avere mai rinunciato all’amicizia con Checco, che da quando è piccolo, lo segue e lo consiglia. Questa non è un’altra storia ma è proprio una di quelle raccontate ne “La scuola di Lucignolo“.
grazie libraio Luca
ciao
tommaso
p.s.
Anche la manifestazione è stata una meraviglia non ostante una città sotto il coprifuoco e più di un migliaio di operatori delle forze dell’ordine convocati appositamente per muovere i bicipiti.
In questo sabato abbiamo imparato tutti qualcosa.
per chi vuole approfondire:
qui la non libreria di Luca
qui Lucignolo che passa dalle nostre parti
riciao
t