Ciao Giorgio,
mi chiedi cosa penso del marketing nelle scuole “soprattutto adesso in contemporanea a questa campagna di Esselunga e Coop” …
Purtroppo temo che quella sul marketing sia una battaglia persa.
Ti racconto una piccola storia.
Nella scuola dei miei figli parte la raccolta dei buoni Esselunga.
Io, che sono in Consiglio di Istituto, alla fine di una lunga seduta in cui ci si è occupati di altri, più corposi, argomenti, chiedo che sia messa agli atti una lettera in cui, con rammarico, prendo atto che nessuna componente scolastica sia stata ascoltata prima che la campagna venisse attivata e che quindi:
non mi resta altro da fare che esprimere qui il mio personale totale disaccordo con quanto accaduto e con la procedura seguita nell’adesione all’iniziativa promozionale dei supermercati Esselunga che va sotto l’ingannevole nome di “Amici di Scuola”.
Per me poteva finire lì, ma capita che il consiglio (tutti i consiglieri presenti) mi prenda sul serio [ogni tanto capita], confermi che quantomeno la procedura di adesione non sia stata del tutto regolare e sospenda la raccolta in attesa di una decisione futura.
La sospensione riguarda locali della scuola, s’intende, perché nessuno può, né vuole, impedire alle famiglie di ritirare i buoni al supermercato (non si chiamano più punti, ma buoni, hai notato?).
Quindi avvengono due cose: io mando la mia lettera di disappunto alle mailing-lists della scuola (di comune accordo con i genitori consiglieri: “che se ne parli almeno!”) e il Dirigente emana una circolare in cui si dice che la raccolta dei buoni è sospesa e che tutto il materiale pubblicitario verrà rimosso.
Già, perché nel frattempo sono stati affissi, nell’atrio, i manifesti del supermercato che propagandano l’iniziativa, in qualche plesso pare ci sia anche un totem per la raccolta punti, insomma più che marketing la chiamerei schietta pubblicità.
La reazione è esplosiva.
Si formano capannelli durante l’entrata e l’uscita dei bambini. Genitori e insegnanti inviperiti danno vita ad una tempesta di email nelle mailing-lists della scuola indignati e incazzati che qualcuno si sia permesso di interrompere questo giochino. I toni sono mediamente sgradevoli, a volte aggressivi.
Personalmente ricevo qualche segno di apprezzamento, ma i più sono furibondi.
Considera che, sino ad ora, nel nostro Istituto Comprensivo, era fatto divieto di fare pubblicità dentro i locali delle scuole persino alle associazioni selezionate per svolgere, in orario extrascolastico, i loro corsi in quegli stessi locali. Considera che l’anno scorso si era attivato un gruppo di lavoro misto insegnanti e genitori con l’avvallo del CdI, per l’elaborazione di una carta etica per regolare l’accesso ai finanziamenti da parte di aziende private. Oggi gli stessi che non avevano dubbi sulla giustezza di questi passi perorano la causa del supermercato e tollerano (quando non portano) i poster pubblicitari.
Gli insegnanti della media raccolgono una ventina di firme per chiedere al Dirigente di portare l’argomento in Collegio dei Docenti e lì si scatena (mi si dice) la loro incazzatura in difesa del supermercato come “neanche quando [gli] è stato bloccato il contratto”.
Il ruolo degli insegnanti in questa faccenda è determinante. Sono principalmente loro che hanno convinto la segreteria a fare l’iscrizione, sono loro che invitavano i bambini a mandare i nonni al giusto supermercato (cosa che qualche bambino fa), sono loro che spesso raccolgono materialmente i punti in classe. E vi sono, tra questi, alcuni degli stessi insegnanti con cui abbiamo condiviso mille battaglie in una scuola che ha saputo essere ed è tuttora molto capace di affrontare bene le difficoltà di ogni genere. È stato dato un placet molto autorevole. Con l’imprimatur dell’Istituzione, Esselunga si è fatta certificare agli occhi delle famiglie, ha ottenuto ciò che voleva. Poco importa che la percentuale di “sconto” generata dall’iniziativa sia bassa, che i prodotti in palio magari non siano di prima qualità. Poco importa che questo trasformi i docenti in veicoli pubblicitari nei confronti dei bambini su cui svolgono una funzione educativa. Poco importa se il valore didattico di questa esperienza sia quantomeno discutibile.
I genitori, a loro volta, fanno raccolte di firme a favore della campagna promozionale raggiungendo percentuali di consenso bulgare. Anche loro pressano noi (componenti del CdI) e la dirigenza perché la raccolta possa continuare.
A questo punto, come componente dei genitori in consiglio, facciamo un comunicato per chiarire a tutti che il ritiro dei punti è sospeso ma la campagna non è annullata, che nessuno impedisce alle famiglie di continuare la raccolta dei buoni, che al prossimo consiglio sistemeremo le irregolarità nella procedura di adesione ma che ci riserviamo di decidere in merito alla presenza del materiale pubblicitario all’interno delle mura scolastiche ed elenchiamo poi una serie di questioni a contorno non del tutto ovvie all’atto dell’adesione alla campagna. Con questo, mi pare, si ristabilisce un clima più sereno.
A breve avremo una seduta di consiglio e tutto tornerà come prima.
Come sai abbiamo dei problemi di organico gravi, sia per i docenti che per i commessi che per il personale di segreteria. Questo non a causa di sfortuna o disfuzioni ma tutto scritto nero su bianco nei conteggi del provveditorato. Abbiamo corposi residui attivi dal ministero, che vengono anno dopo anno radiati (mentre i residui passivi non si radiano mai). Abbiamo finanziamenti dallo Stato del tutto inadeguati per una buona gestione didattica ed amministrativa. Su questo non si sente fiatare una mosca mentre quando si tocca la raccolta dei buoni “si scatena l’inferno”. Sembra un film dell’orrore.
È stata un’esperienza davvero frastornante su cui vale la pena di riflettere ma che così non ripeterei.
Caro Giorgio questa credo sia una battaglia persa, forse è per questo che ci si interroga su quali possono essere le cause… e sul che fare.
buona giornata
ciao
tommaso
p.s. Se va avanti così, tra l’altro, tra un po’ avremo più fotocopiatrici e LIM che insegnanti per usarle. Forse è questo che si intende per macchinismo?