Autorizzazione
o “Il paradigma delle libertà autorizzate
di cui il green pass è l’esempio perfetto”
Nel diritto amministrativo l’autorizzazione è un atto che non attribuisce nuovi diritti ma permette l’esercizio di diritti già esistenti.
Così oggi vediamo che libertà che sembravano andare da sé come il diritto di uscire di casa per passeggiare o quello di prendere un treno per spostarsi da una città all’altra hanno bisogno, per essere esercitate, di una autorizzazione.
La parola autorizzazione viene dal latino “auctor”. Nel diritto romano auctor è colui che interviene a integrare l’atto di qualcuno che non ha la capacità di produrre atti in sé validi, per esempio un minore, o un pazzo. Nel regime delle libertà autorizzate ciò significa che i cittadini sono incapaci di esercitare in modo pienamente valido le loro libertà e i loro diritti e hanno bisogno, per farlo, di una autorizzazione. Si tratta, come vedete, di uno stato di minorità generalizzato che i cittadini che devono esibire ogni volta il loro green pass scambiano invece per una garanzia di libertà, invece di accorgersi che sono stati ridotti un uno stato di minorità. Scambiano il loro green pass come una garanzia di libertà senza pensare, che così come è stata accordata, l’autorizzazione potrà essere revocata quando l’aucor lo giudicherà opportuno.
Ma al di là dell’esempio contingente è il concetto stesso di libertà che sta mutando da cima a fondo.
La libertà autorizzata che cos’è? E la prima conseguenza, credo sia una depoliticizzazione assoluta della cittadinanza. Se la democrazia era nata ad Atene nel quinto secolo attraverso una politicizzazione della cittadinanza, la fine delle democrazie occidentali coincide con un’assoluta depoliticizzazione dei cittadini.
Giorgio Agamben 10/11/2021